L‘importanza dell’autopalpazione nella diagnosi precoce di tumore del testicolo

Il tumore del testicolo è una malattia rara, con un incidenza tra l’1% e l’1.5% rispetto a tutti i tumori maschili. Tuttavia, negli ultimi anni, gli studi epidemiologici ne hanno valutato un lento ma costante incremento, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Fortunatamente, questo tumore è altamente curabile con tassi di guarigione superiori al 90%, soprattutto in caso di diagnosi precoce. Poiché la prima manifestazione avviene con il riscontro di un piccolo nodulo che deforma il profilo del testicolo, l’autopalpazione riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi ed è importante che i medici stimolino i giovani pazienti ad eseguire questa semplice procedura, soprattutto in presenza di fattori di rischio (pregresso testicolo ritenuto o familiarità).

Ecco alcune semplici raccomandazioni. L’autopalpazione del testicolo dovrebbe essere eseguita dopo una doccia o un bagno tiepidi in modo che lo scroto sia più facilmente palpabile. Prima di tutto va esaminato lo scroto, meglio se in piedi, di fronte ad uno specchio. Eventuali asimmetrie dimensionali o un lieve abbassamento di un testicolo rispetto all’altro non devono preoccupare in quanto fisiologici. A questo punto va esaminato ciascun testicolo con entrambe le mani, facendolo scivolare delicatamente tra pollice ed indice con un movimento rotatorio, inizialmente superficiale e poi più profondo, che consentirà di apprezzare, in condizioni di normalità, una superficie liscia, uniforme e di consistenza teso-elastica.

Un nodulo sospetto, nelle fasi iniziali, ha la grandezza di un pisello o di una nocciola, è aderente e fisso rispetto al piano sottostante, ha una consistenza decisamente più dura rispetto al restante tessuto (come un “piccolo sasso” all’interno del testicolo) e  non evoca alcun dolore alla palpazione. Anche se queste istruzioni potranno far sembrare l’autopalpazione una procedura molto complicata, ad un  primo tentativo essa risulterà immediatamente molto più semplice e rapida di quanto si pensi fino a diventare, nel tempo, un’abitudine spontanea.

L’autopalpazione dovrebbe essere eseguita dopo i 15 anni, una volta al mese, in modo da individuare qualsiasi formazione sospetta nelle fasi iniziali. In caso di qualunque sospetto è sicuramente consigliabile eseguire un’ecografia dello scroto ed eventualmente una visita specialistica. Qualora il sospetto sussista dovranno essere eseguiti ulteriori accertamenti (markers tumorali, TAC) in vista di un successivo intervento chirurgico.

Crediti:

SIU Società Italiana di Urologia

http://www.siu.it/