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mamma bambino UGLa nuova realtà della ASL 3 – Genova

 

Autrici
Federica Navilli Ostetrica, libera professionista, specializzata in disfunzioni pelviche
Roberta Azzara Ostetrica, libera professionista
Egle Ganzerla Ostetrica

Articolo tratto da:
LUCINA LA RIVISTA DELL’OSTETRICA/O | 3-2020
#Dimissioneassistita #homevisiting #pandemia #Covid #puerperio
 

La pandemia da Covid-19 ha generato situazioni di grave disagio per le donne in gravidanza e nel dopo parto. Nello specifico in questo periodo le donne avvertono:

  • paura del possibile contagio e delle ripercussioni sulla salute del bambino;
  • mancanza di punti di riferimento causata dalla riduzione della possibilità di accesso ai servizi normalmente dedicati alle puerpere, vista la sospensione degli incontri per i gruppi dopo la nascita e per l’allattamento nei Consultori e nei centri dedicati.
Tutto ciò rappresenta una seria preoccupazione se si considera la probabilità di insorgenza di disturbi psichici postnatali, nonché la difficoltà della neomamma nel recupero psicofisico post-partum.
L’orientamento regionale, stante l’attuale situazione epidemiologica e in linea con le evidenze scientifiche elaborate da un panel di esperti e componenti del Comitato Percorso Nascita Nazionale, è quello di privilegiare le dimissioni protette precoci dopo il parto (DPP) attraverso l’attivazione di una rete di servizi che colleghi l’ostetrica direttamente al territorio e al tessuto sociale per il supporto a domicilio della madre e del bambino.
Il presente articolo vuole evidenziare le motivazioni alla base della richiesta di assistenza ostetrica domiciliare, nonché i benefici che l’offerta ha generato specie in questo complicato momento storico.