Il problema della lunghezza del pene

La dimensione del pene è un argomento di interesse per molti uomini, soprattutto per coloro che ritengono di non avere dimensioni soddisfacenti, favorendo spesso la “Sindrome del pene piccolo” oppure “Sindrome da spogliatoio”.

Per chiarire tale preoccupazione bisogna innanzitutto spiegare come misurare le dimensioni del pene. Tale manovra va effettuata appoggiando un centimetro rigido al bordo inferiore del pube fino al meato uretrale esterno tenendo il pene in leggera trazione, se in condizione di flaccidità. In erezione devono essere mantenuti gli stessi riferimenti anche se la misurazione risulta più semplice. Inoltre, un altro parametro da considerare è la circonferenza e il variare della stessa in condizioni di flaccidità ed erezione.

Dalla revisione di vari studi su scala mondiale risulta come le misure medie del pene siano di circa 9 cm di lunghezza e 9 cm di circonferenza, quando l’organo è flaccido,mentre di 13 cm di lunghezza e 11-12 cm di circonferenza, in erezione. Soltanto in caso di dimensioni inferiori a 7 cm in erezione è possibile parlare di micropene, cioè di patologia.

In base a tali dati va assolutamente sottolineato come la maggioranza dei pazienti che vengono visitati per la preoccupazione di un pene piccolo abbiano in realtà un pene che rientra nella norma e debbano soltanto essere rassicurati, soprattutto se non vi sono contemporaneamente veri e propri disturbi sessuali.

Tuttavia, la sensazione di inadeguatezza per le dimensioni del proprio pene e la ricerca di una maggiore autostima sono le cause che spingono alcuni uomini a richiedere una cura per allungare il proprio pene. Ne esistono di vario tipo:

  • Tecniche di massaggio penieno: si tratta di esercizi di compressione manuale dalla base al glande che avrebbero l’obiettivo di rendere il tessuto cavernoso più elastico e allungato.
  • Integratorio farmaci proerettivi: aumentando lo stato di vasodilatazione del circolo cavernoso tendono a rendere il pene più turgido e lungo anche in condizioni di flaccidità.
  • Estensori o vacuum device: esercitano in maniera meccanica una stimolazione del corpo cavernoso attraverso trazione o iperafflusso sanguigno.
  • Liposuzione associata a depilazione a livello pubico. Tali procedure espongono meglio la parte prossimale del pene dando l’impressione di una maggiore lunghezza.
  • Intervento chirurgico: si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico in anestesia che prevede l’ incisione completa o parziale del legamento sospensore del pene con conseguente allungamento del pene. Tale intervento viene spesso seguito dall’utilizzo di estensori o vacuum device per ostacolare il riavvicinamento del legamento sospensore.

Va comunque sottolineato come tutte queste procedure possano portare ad un allungamento minimo (generalmente non superiore ai 2 cm) e, spesso, non completamente duraturo nel tempo. Tuttavia, l’associazione di alcuni tra questi trattamenti può sicuramente favorire un miglioramento estetico e, pertanto, un miglioramento dell’autostima del paziente.

Vista la diversa natura di queste tecniche, al fine di migliorarne i risultati, risulta fondamentale come la combinazione delle stesse avvenga dietro stretto controllo medico.