INFEZIONE DA HPV (human papilloma virus) NEL MASCHIO. LE 10 COSE DA SAPERE.

1) Che cosa è il papilloma virus ?

E’ il responsabile di una tra le più comuni infezioni a trasmissione sessuale sia nella donna che nell’uomo, soprattutto in giovane età. E’ un virus talmente comune che circa tre quarti delle persone sessualmente attive vengono contagiate almeno una volta nella vita. L’incidenza così elevata è dovuta al fatto che molte persone infette non presentano sintomi né segni visibili. Nella maggior parte delle persone infettate (circa il 90% del totale) il sistema immunitario riesce a debellare il virus in un periodo variabile da alcuni mesi fino a un paio di anni. In questi casi la malattia risulta quindi transitoria, asintomatica e a risoluzione spontanea. Nel restante 10% il virus può rimanere nell’organismo in forma di infezione persistente che – in base al genotipo di virus presente – può progredire in lesioni a carattere benigno oppure verso condizioni pre-cancerose o cancerose.

2) Come avviene il contagio ?

Tipicamente la trasmissione avviene durante i rapporti sessuali completi di natura genitale-genitale e ano-genitale. Risulta inoltre possibile attraverso rapporti oro-genitali, oro-anali, manuali-genitali e anche per semplice contatto delle aree genitali esterne (senza penetrazione). L’utilizzo del preservativo riduce il rischio di trasmissione del virus ma non lo elimina: l’HPV può infatti proliferare in aree genitali non coperte dal preservativo, come la base del pene, il pube o il perineo.

Recenti studi hanno dimostrato una certa resistenza del virus al di fuori delle aree genitali e anche dopo trattamento con disinfettanti. Questo rende possibile un contagio “non-sessuale” attraverso il solo contatto manuale o tramite l’utilizzo di oggetti contaminati (come ad esempio la biancheria intima o gli asciugamani)

3) Quali tumori può causare HPV ?

La forma tumorale HPV-indotta più frequente è rappresentata dal cervicocarcinoma (o tumore del collo dell’utero). Fortunatamente solo l’1% delle donne positive per HPV ad alto rischio oncogeno svilupperà nel tempo un tumore delle cervice uterina. Di solito sono necessari molti anni tra l’infezione e la comparsa del cancro.

Altri tumori più rari che possono essere causati dall’HPV sono costituiti dalle neoplasie della vulva e della vagina, dal carcinoma del pene, dai tumori dell’ano e da alcuni tumori della gola e della lingua. Rispetto all’elevata incidenza generale dell’infezione da HPV, l’incidenza di tumori HPV-indotti nell’uomo è notevolmente bassa.

Statisticamente queste forme tumorali sono più frequenti nelle persone con problemi a carico del sistema immunitario, nei pazienti HIV positivi, negli omosessuali o bisessuali. Altri fattori di rischio sono rappresentati dal fumo, dall’uso prolungato di contraccettivi orali e dall’abuso di alcool e droghe.

4) Segni clinici dell’infezione da HPV nell’uomo:

La presenza del virus sulla cute peniena può determinare la formazione di lesioni macroscopiche facilmente identificabili (come le verruche genitali o condilomi acuminati) ma anche causare solo minime lesioni microscopiche e non visibili. Il tipo di lesione generato dipende essenzialmente da quale genotipo di HPV è presente: HPV 6 e HPV 11 sono i ceppi virali responsabili della formazione dei condilomi. Questi genotipi rientrano come detto in precedenza nelle forme a basso rischio: non sono infatti capaci di determinare una trasformazione tumorale delle cellule colpite. Al contrario i genotipi ad alto rischio (HPV 16 e 18) non sono responsabili di lesioni peniene cutanee visibili e possono nel tempo causare malattie tumorali (soprattutto se trasmessi nella donna a livello del collo dell’utero). La maggior parte degli uomini affetti da HPV non presenta condilomi genitali: quando il virus è presente a livello microscopico negli strati cutanei esterni del pene queste persone possono contagiare altri individui senza presentare alcuna lesione visibile.

5) Esiste un test diagnostico per capire se un uomo è affetto da HPV ?

Non è disponibile alcun esame del sangue che possa riscontrare il virus. Nell’uomo è possibile esaminare cellule cutanee peniene (prelevate mediante brushing): il problema è dove eseguire il prelievo. Dato che molto spesso le lesioni non sono visibili e presenti solo a livello microscopico si corre il rischio di eseguire il prelievo in una zona sana dove non è presente il virus e trascurare le aree infette. Quando al contrario sono presenti lesioni floride macroscopiche come i condilomi la diagnosi è esclusivamente clinica e non richiede alcun test molecolare. Un esame che può aumentare la sensibilità diagnostica è la penoscopia. Consiste nell’analisi della cute dei genitali esterni ad elevati ingrandimenti eventualmente anche dopo “toccature” con acido acetico. Resta tuttavia da dire che una penoscopia negativa non esclude un’infezione da HPV.

Nella donna  è possibile eseguire l’HPV-test (che rappresenta un’integrazione del Pap-test) su cellule prelevate direttamente dalla cervice uterina.

6) Quale terapia per l’infezione da HPV ?

Non esiste una terapia diretta anti-virale. I condilomi possono essere asportati per via chirurgica (mediante fotocoagulazione laser, elettro-cauterizzazione o crio-ablazione) o eliminati mediante l’utilizzo di una crema topica immunomodulatrice (imiquimod o Aldara) capace di aumentare la risposta locale del sistema immunitario.

7) L’importanza del vaccino:

sesso maschile. Il nuovo vaccino nonavalente permette di passare a una copertura anti-HPV del 90%. Attualmente in Italia viene proposta la vaccinazione a tutte le bambine e i bambini prima dell’inizio dell’attività sessuale (all’età di 12 e 13 anni). E’ quindi fortunatamente ipotizzabile per il futuro un netto calo dell’incidenza delle verruche genitali e soprattutto del tumore della cervice uterina. Tuttavia, essendo più di cento i genotipi di HPV individuati, questi vaccini non potranno consentire la debellazione completa delle infezioni da HPV.

8) Si può guarire definitivamente ?

Il sistema immunitario è in grado di eliminare completamente il virus nel 90% delle persone infette, in tempi variabili fino ai 2 anni. L’unico problema è che non si dispone di nessun test attendibile al 100% per dimostrare la mancata guarigione (ovvero la permanenza del virus) nei pazienti di sesso maschile.

In genere – dopo un periodo di almeno 6 mesi in assenza di recidive dopo una prima manifestazione cutanea del virus – ci si può ritenere (con buona approssimazione) guariti.

9) L’infezione da HPV può far sospettare un’infedeltà da parte del partner?

Assolutamente no. Tipicamente un uomo giunge all’attenzione del medico per sapere se è affetto da HPV dopo che la compagna è risultata positiva all’HPV in corso di PAP test. E’ importante sottolineare che:

  • L’uomo può essersi infettato mediante rapporti sessuali avvenuti anche molti anni prima con partner diverse. Il virus può infatti rimanere silente per periodi anche molto lunghi per poi determinare lesioni cutanee contagiose in corrispondenza di periodi con calo delle difese immunitarie.
  • E’ teoricamente possibile anche una trasmissione del virus al di fuori dei rapporti sessuali, soprattutto nell’ambito delle professioni sanitarie.

10) Cosa si può fare per ridurre i rischi legati all’HPV?

  • Limitare il numero delle partner e cercare di indagare le loro abitudini sessuali prima dell’inizio dei rapporti sessuali.
  • Utilizzare il preservativo quando non si ha una relazione a lungo termine reciprocamente monogama. Il preservativo riduce notevolmente – ma non azzera – il rischio di trasmissione.
  • Evitare contatti sessuali con nuove partner quando sono visibili condilomi.
  • Sollecitare la partner a sottoporsi regolarmente a Pap test con eventuale HPV test.