Che fare quando il figlio non arriva…

Una coppia si definisce infertile quando non riesce a concepire dopo un anno di rapporti mirati.

Pertanto, entro questo periodo di tempo, in assenza di note problematiche dell’apparato riproduttivo, non bisogna preoccuparsi più di tanto.Oltre l’anno, però, è opportuno approfondire lo stato di fertilità della coppia.
Nel maschio, una valutazione di primo livello deve prevedere l’esecuzione degli esami del sangue generali, delle urine e di almeno uno spermiogramma (sarebbe sempre meglio due) eseguito da parte di biologi esperti. L’esito di questi esami spesso può bastare per fornire un’affidabile valutazione dello stato di salute generale e di fertilità del paziente. Tuttavia, in caso di riscontro di parametri anomali o di mancato concepimento, possono essere consigliati altri accertamenti: esami ormonali, urinocoltura, spermiocoltura, tamponi uretrali, test di frammentazione del DNA spermatico e cariotipo (azoospermia).
Nel caso della femmina, l’esecuzione degli esami del sangue generali e di una visita ginecologica con ecografia sono fondamentali come primo approccio per la valutazione della fertilità. Tuttavia, spesso possono non bastare. Esami di approfondimento sono rappresentati dalla valutazione dell’assetto ormonale, tamponi vaginali, isteroscopia, isterosalpingografia e laparoscopia pelvica esplorativa.

In ogni caso, qualora una coppia decida di voler concepire, una preliminare visita andrologica e ginecologica potrebbero aiutare a rassicurare sullo stato fertile di entrambi i partners oppure ad individuare più precocemente eventuali condizioni in grado di compromettere la procreazione. Nel caso in cui non si raggiunga un concepimento entro 1 anno, o anche prima se l’età della coppia è superiore ai 35 anni, il consiglio è decisamente quello di rivolgersi agli specialisti per inquadrare meglio il problema e non perdere troppo tempo.